Pensione INPS

L’evento del decesso deve essere comunicato alla sede INPS anche tramite i Patronati o Sindacati, con una certificazione di morte ed i libretto di pensione. Congiuntamente sarà inoltrata la richiesta di reversibilità al coniuge superstite e di riscossione dei ratei maturati agli aventi diritto.

Pensione ai Superstiti: Reversibilità/Indirette.
La Pensione di Reversibilità/Indiretta può essere richiesta:

  • dal coniuge superstite, anche se separato legalmente, o divorziato se si verificano determinate condizioni;
  • dai figli che alla data del decesso non abbiano superato il 18° anno di età o il 26°, se si verificano determinate condizioni, oppure indipendentemente dall’età, dai figli riconosciuti inabili al lavoro e a carico del genitore al momento del decesso di quest’ultimo.

Per Info e assistenza:

Caf&Patronato dott.ssa comm. Sonia Vassallo via Vignadonica n.20/22 – Giffoni Valle Piana (Sa), cell. 3896862039/3206711552, oppure direttamente in Agenzia

Ratei di Pensione maturati e non riscossi

Il rateo è la somma delle rate o quote di pensione non riscosse dal pensionato (tredicesima mensilità per le quote maturate o la quota parte dell’ultimo mese di pensione spettante) al momento della cessazione della pensione. Il rateo per morte spetta:

  • al coniuge superstite;
  • in mancanza del coniuge, ai figli viventi al momento della morte del pensionato;
  • in mancanza di coniuge e figli, agli altri eredi legittimi o testamentari.

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Successione​

Deve essere presentata, in caso di possesso di bene immobiliari, entro 12 mesi dal decesso all’Agenzia delle Entrate competente in riferimento all’ultima residenza del defunto. A seguito degli accertamenti fiscali sarà corrisposta l’imposta di successione con aliquote variabili secondo il grado di parentela e alle quote ereditarie. La ricevuta del pagamento tramite F23 sarà presentata congiuntamente alla pratica presso l’Ufficio delle Entrate.

Sono tenuti a presentare la dichiarazione di successione:

  • gli eredi, sia per legge che per testamento, anche se non hanno ancora accettato l’eredità, purché non vi abbiano espressamente rinunziato;
  • i legatari;
  • i loro rappresentanti legali;
  • gli immessi nel possesso dei beni, in caso di assenza o in caso di dichiarazione di morte presunta;
  • gli amministratori dell’eredità;
  • i curatori delle eredità giacenti;
  • gli esecutori testamentari.

Se più persone sono obbligate alla presentazione della dichiarazione è sufficiente che la stessa sia presentata da una sola di esse.

Oneri fiscali relativi alla successione

Nonostante l’imposta sulle successioni sia stata soppressa con la legge 383 del 18 ottobre 2001 esistono ancora obblighi fiscali ed amministrativi tra cui l’obbligo di presentare la dichiarazione di successione quando nel patrimonio del defunto sono presenti beni immobili siti nel territorio dello Stato o diritti immobiliari sugli stessi.

Anche per quanto concerne i beni mobili caduti in successione (denaro, gioielli, mobilia, opere d’arte, ecc.), a partire dal 25 ottobre 2001 non è più dovuta l’imposta sulle successioni. Per tali beni gli eredi sono altresì esonerati dalla presentazione della dichiarazione di successione.

E’ sempre dovuto il pagamento delle imposte ipotecaria e catastale sui beni immobili e sui diritti reali immobiliari compresi nell’attivo ereditario

L’importo da versare a titolo di imposta ipotecaria è pari al 2% del valore degli immobili: l’imposta catastale è invece pari all’1% di detto valore.

Per ciascun tributo è previsto un importo minimo di versamento che ammonta a 168 euro.

Le suddette imposte vanno commisurate al valore lordo degli immobili e dei diritti reali immobiliari caduti in successione, senza tener conto di eventuali passività gravanti sugli immobili stessi. Oltre al pagamento dell’imposta sulle successioni gli eredi sono tenuti ad indicare nella propria dichiarazione dei redditi (Modello730 e/o Modello UNICO) gli eventuali redditi fondiari relativi agli immobili caduti in successione. Ai fini del pagamento dell’imposta comunale, da qualche anno non vi è più l’obbligo di presentare la dichiarazione ICI o la comunicazione ai Comuni: è infatti l’ufficio locale dell’Agenzia delle Entrate competente a ricevere la dichiarazione di successione a trasmetterne una copia a ciascun Comune ove sono ubicati gli immobili. La presentazione deve avvenire entro 12 mesi dalla data di apertura della successione, corrispondente, in genere, alla data di morte del contribuente, su apposito modulo.

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Eredi

Accettazione e Rinuncia all’Eredità.

La decisione di accettare o meno un’eredità può non essere così scontata, è importante quindi essere informati per valutare le modalità con cui accettarla. Ma cosa s’intende per eredità? Quando parliamo di eredità, s’intende l’acquisizione di beni che erano di proprietà della persona venuta a mancare. L’erede però subentra al defunto anche negli eventuali debiti e passività, anche solo per imposte non pagate o simili e per questo, in presenza di un’eredità, può essere utile porsi il problema dell’accettazione. Si può accettare una eredità o in maniera espressa o tacita.

L’accettazione espressa richiede un atto notarile apposito dove chi è erede per legge o per testamento manifesta la sua volontà di subentrare nel patrimonio del defunto. L’accettazione tacita consiste nel compimento, da parte del chiamato all’eredità, di un atto dispositivo del patrimonio del defunto che non potrebbe essere fatto se non dall’erede, come ad esempio la vendita di un bene ereditario. Per evitare però che un’eredità vada a danneggiare gli eredi, i rimedi possono essere due: la rinuncia all’eredità o l’accettazione con beneficio di inventario. La rinuncia non sempre risolve il problema, specie se si tratta di eredità fra parenti in linea retta. Infatti, se il rinunciante ha figli, questi ultimi subentrano al suo posto e, se sono minorenni, i problemi potrebbero complicarsi anziché risolversi.

L’accettazione con beneficio di inventario invece, consente di tenere separati i patrimoni del defunto e dell’erede e pone un limite alla responsabilità dell’erede per i debiti del defunto. L’erede infatti risponde solo nei limiti del valore di quanto ha ricevuto. L’accettazione dell’eredità comporta anche diversi adempimenti fiscali. Entro un anno dalla morte va presentata presso l’Agenzia delle Entrate dell’ultimo domicilio del defunto una denuncia di successione, elencando tutti gli immobili ed i conti correnti e titoli.

Info e assistenza: Caf&Patronato Avv. Filomena Giannattasio via Vignadonica n.20/22 – Giffoni Valle Piana (Sa), cell. 3405007924, oppure direttamente in Agenzia

Testamento​

La cosa più opportuna alla notifica di un testamento è affidarne le pratiche ad un notaio o all’ufficio competente di un Patronato.

Utenze​

Le variazioni d’intestazione vanno comunicate alle ditte fornitrici d’apparecchi o contatori per l’erogazione di luce, acqua, gas e utenze telefoniche. Presso l’ufficio comunale competente va data disdetta o variata l’intestazione della cartella esattoriale sui rifiuti.

Banca​

Dopo la comunicazione, mediante copia dell’atto ufficiale di morte, il conto è momentaneamente sospeso nell’attesa della produzione di un atto notori attestante gli eredi. Eventuali cointestatari dovranno aprire nel frattempo un conto alternativo e provvedere alla variazione degli appoggi bancari riguardo alle utenze in essere.

Abbonamento RAI​

Può essere disdetto mediante raccomandata oppure cambiando l’intestatario con qualcuno non in possesso d’altro abbonamento.

Automobile​

Con il consenso di tutti gli eredi l’automezzo può essere intestato ad uno dei familiari. Per il passaggio di proprietà e successione per eredità di autovetture e consigliabile , entro 60 giorni dal decesso , rivolgersi ad agenzie di pratiche auto.

Assicurazioni

Informare, fornendo il relativo atto di morte, le società intestatarie di polizie sugli infortuni o rischio morte o sull’automobile.

Armi da fuoco​

Entro otto giorni dal decesso occorre comunicare il cambio di detenzione ai Carabinieri di zona per i successivi adempimenti.

Dichiarazione dei redditi

L’onere di presentare la dichiarazione dei redditi del soggetto deceduto ricade sull’erede/eredi del contribuente. Qualora la dichiarazione dei redditi del contribuente defunto presenti un debito IRPEF da pagare, gli eredi sono obbligati al versamento seguendo le disposizioni dettate dall’articolo 65 del DPR 600/1973. Nel caso in cui dalla dichiarazione dei redditi emerga un credito d’imposta, l’erede di che presenta la dichiarazione è obbligato a chiederne il rimborso.

 

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Cosa fare in caso di decesso